Massimo Trento
E pensare che Erri, ai tempi di Lotta Continua, era in ottima compagnia di Toni Capuozzo, Adriano Sofri, Paolo Liguori, Gad Lerner, Carlo Panella e altri figli di borghesi. Quella Lotta Continua che sprangava, rapinava, espropriava e mandava pestaggi e omicidi. Mughini si vantò addirittura del fatto che Morucci e Faranda avessero scritto una rivendicazione sulla sua Lettera 32, in cucina, a casa sua. Tutto in nome della liberazione del lavoratore.
Già, quel proletariato di cui oggi si son scordati, essendo passati armi e bagagli alle dipendenze del “padrone” che li ricopre di talleri. Che sia Mediaset, la Rai o la Sette, piuttosto che Repubblica o il Corriere. Son tutti lì, da bravi opinionisti, conduttori o editorialisti, col portafoglio a fisarmonica.
E quando il proletario non tira più, per star sull’onda ci si inventa un’altra categoria di deboli sul cui salvataggio irrobustire la propria immagine: gli imigrati per mare. Quale occasione migliore allora che salire sul Prudence di MSF e raccontarci il diario di bordo da libro Cuore e farci sentire tutti colpevoli. Perché lui, il De Luca a cui tutto si deve, ama i pescatori di anime. Soprattutto se son molto famosi, ricchi e franzosi. Si sa, oltr’alpe i lottaroli penitenti o meno son divenuti subito delle star.
A questi ipocriti all’ennesima potenza preferisco i terroristi rossi o neri mai pentiti. Costoro hanno Almeno avuto il buon gusto di pagare, senza atteggiarsi a secchioni del vuoto spinto.